Un percorso online sul Creative Learning

Giulio Bonanome
Unicorni
Published in
7 min readMay 25, 2021

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Tra gennaio e marzo abbiamo tenuto un corso per insegnanti all’interno del progetto “DOORS — Porte aperte al desiderio come opportunità di rigenerazione sociale” selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. Gli amici del PDP Free Software User Group, nella persona di Angela Biocco, ci hanno chiesto di tenere una formazione di 5 settimane sul Creative Learning, aperta a due gruppi di circa 25 persone ciascuno, tra insegnanti di primaria e secondaria, educatori museali, studenti.

Il PDP aveva già realizzato due corsi sullo stesso tema tra il 2019 e il 2020, ma in presenza, con un laboratorio di 2 giorni. Noi ci siamo occupati di riprogettare il percorso per poterlo tenere completamente online, prendendo spunto dall’esperienza fatta con Learning Creative Learning.

Abbiamo strutturato la formazione per alternare ad appuntamenti online tutti assieme su Jitsi, delle proposte di attività da poter svolgere in modo asincrono durante la settimana (lettura di brani, video, progetti su Scratch o di tinkering).

La scelta dei tools

Abbiamo discusso a lungo su quale potesse essere la miglior piattaforma da utilizzare, sapendo che la caratteristica più importante per noi era poter condividere tanti schermi contemporaneamente e poter far lavorare le persone in sotto-gruppi più piccoli durante l’incontro online.

Alla fine l’ha spuntata Jitsi che risponde al primo requisito ma non al secondo. In questo senso, anche se abbiamo trovato il modo di organizzarci in sotto-stanze durante il LIVE, forse sarebbe stato preferibile usare Unhangout.

Per le comunicazioni ai partecipanti abbiamo usato una newsletter (gestita con Mailtrain) e un sito internet. Mentre per mettere in contatto tra loro le persone e poter coltivare una community, abbiamo scelto Telegram. Anche in questo caso non è stata una scelta facile, dato che ogni strumento presenta sfide e opportunità. Alla fine Telegram ha risposto a vari requisiti: non comporta l’iscrizione ad un social network, può essere usato sia da smarthpone che da computer con molta facilità, avendo un unico canale di conversazione permette di valorizzare ogni contributo (senza disperdersi tra numerosi thread tematici, come può succedere in un forum).

La struttura del percorso

Durante ogni incontro online i partecipanti avevano l’opportunità di lavorare ad un progetto, divisi in gruppi e supportati dalla presenza di diversi facilitatori (Caterina, Antonella, Francesco, Diego, Beatrice). All’inizio dell’incontro tenevamo una breve demo del progetto da realizzare e fornivamo il link ad una galleria con alcuni esempi, dopodichè si proseguiva a lavorare individualmente nei sottogruppi al proprio progetto per un’ora e mezza circa, quindi ci si ritrovava assieme in plenaria per condividere rapidamente com’era andata nei singoli gruppi.

Terminato l’incontro, i partecipanti ricevevano una mail con alcune proposte per approfondire le tematiche del corso: un video o una lettura, una proposta di progetto da realizzare durante la settimana, alcune domande guida per riflettere sull’esperienza in un diario dell’apprenditore personale.

Settimana 0

La settimana precedente al primo incontro, abbiamo mandato una mail a tutti con una breve clip di presentazione del percorso. Alla stessa mail abbiamo allegato un video-tutorial e una guida passo passo in PDF per la creazione di un account docente, con l’invito a realizzare e caricare in una galleria un progetto in cui far fare qualcosa di sorprendente al gattino (Scratch Surprise).

Sempre durante la settimana precedente alla partenza, abbiamo organizzato un paio di appuntamenti “tecnici” per testare il funzionamento di Jitsi e la creazione dell’account Scratch con chi avesse avuto bisogno di supporto.

Settimana 1

“You’re ready. Start making stuff” — Austin Kleon

Il progetto proposto al primo incontro è stato “Anima il tuo nome”. Lo trovate nella strepitosa Creative Computing Guide, tra i tutorial di Scratch ed è uno dei nostri starter project preferiti. L’obiettivo di questa prima settimana era rompere il ghiaccio con la piattaforma e la modalità di partecipazione.

Durante la settimana abbiamo invitato i partecipanti a esplorare i progetti degli altri e lasciare un commento. Abbiamo inoltre condiviso con loro una clip video dove raccontavamo il Creative Learning attraverso la spirale dell’apprendimento creativo e le 4P.

Settimana 2

Durante questo secondo appuntamento abbiamo esplorato le opportunità di connessione tra fisico e digitale. Ispirati dai progetti Hack your window di
Eduard Muntaner-Perich e Interview an object, abbiamo invitato i partecipanti ad “aumentare” la loro realtà, provando ad animare un oggetto o l’ambiente che li circondava.

Abbiamo inoltre proposto per casa la lettura dell’articolo “Cosa vuol dire apprendere” di Aaron Falbel e Edith Ackermann.

Settimana 3

“There are always new ideas to explore, new tools to use, new techniques to learn, and new projects to share. Let your curiosity be your guide.” — Mitch Resnick

Questa settimana abbiamo esplorato l’apprendimento creativo attraverso il tinkering. Abbiamo infatti proposto l’attività di costruzione di una trottola, partendo dalle cose che si trovavano in casa. Invece di una galleria sul sito di Scratch, abbiamo usato un padlet per mostrare alcuni esempi, risorse utili e infine condividere le creazioni dei partecipanti.

Come attività da sperimentare a casa abbiamo invece proposto Shadow Remix dell’Exploratorium. Ovviamente la lettura consigliata è stata “It looks like fun, but are they learning?” di Mike Petrich, Karen Wilkinson and Bronwyn Bevan, da cui abbiamo estratto e tradotto alcune parti.

Settimana 4

“The only art I’ll ever study is stuff that I can steal from.” — David Bowie

Questa settimana abbiamo proposto una delle nostre attività preferite: pass it on! I partecipanti erano invitati a sviluppare un piccolo progetto Scratch per metà dell’incontro, per poi farlo proseguire da un altro partecipante mentre continuavano a loro volta il progetto di qualcun’altro.

Settimana 5

“The role of the teacher is to create the conditions for invention rather than provide ready-made knowledge” — Seymour Papert

L’ultimo incontro è stato organizzato in modo diverso dagli altri. Abbiamo infatti proposto ai partecipanti 4 breakout tematiche:

  • una dedicata alla progettazione di un percorso per i propri ragazzi, per mettere in pratica i principi dell’apprendimento creativo incontrati durante il corso.
  • una per approfondire l’uso di blocchi meno approfonditi durante il corso, come variabili, messaggi, cloni, sensori, attraverso la realizzazione di un progetto di Sprite Art.
  • una per lavorare a debuggare progetti personali (o a cui si stava lavorando con la propria classe) già realizzati ma che non funzionano
  • una per riflettere sul ruolo dell’insegnante, leggendo assieme e commentando un estratto in italiano dal libro Lifelong Kindergarten di Mitchel Resnick

Riflessioni finali

💌 Varietà di risorse

Creare un sito, due newsletter, video e schede attività si è rivelato impegnativo ma è stato sicuramente uno sforzo importante per supportare i diversi stili di partecipazione all’interno dei gruppi.

Non solo è stata un’opportunità per chi ha faticato a partecipare agli incontri live, ma ci ha permesso di usare il (poco) tempo a disposizione dell’incontro settimanale per sperimantare concretamente, rimandando l’approfondimento più “teorico” alle letture o ai video.

🕑️ Durata

Dopo oltre un anno di attività sappiamo quanto online i tempi tendano a dilatarsi. Questo costringe ad un difficile esercizio di bilanciamento tra quanto si vorrebbe fare assieme e un percorso ragionevolmente sostenibile da proporre durante l’anno scolastico.

Se è vero che un incontro online pomeridiano non può durare più di 2 ore, si potrebbe spalmare il percorso su più settimane, passando da 5 a 8 per avere un ritmo più rilassato.

👫 Facilitazione

Su 90' di attività nelle breakout abbiamo privilegiato il tempo di costruzione al tempo di condivisione e riflessione assieme. Questo è sempre un peccato 😢

Inoltre, usando una piattaforma senza audio spaziale, per quanto piccola sia la breakout room è sempre sfidante supportare i partecipanti che fanno molte domande, rischiando di monopolizzare il canale audio di tutti i partecipanti.

🗣️ Feedback dei partecipanti

Qui sotto alcuni dei commenti lasciati in forma anonima dai partecipanti alla fine del corso:

Secondo me è stato molto stimolante come corso, mettere in campo la voglia di sperimentare e sentirsi un po’ bambini nel creare qualcosa non si trova in tutti i percorsi di formazione.

È stato bello partecipare al corso ma anche molto dura mettersi in gioco.

L’importanza di provarci sempre e non arrendersi mai. Durante questo percorso formativo ho fatto tanti errori, ma non importa. L’entusiasmo non mi è mai mancato. L’errore fa parte del processo formativo e di apprendimento; questo è il messaggio che cerco di trasmettere quotidianamente ai miei studenti e anche ai colleghi. Come ho riportato sul diario dell’apprenditore: “whatever you can do, or dream you can, begin it. Boldness has genius, power and magic in it.”

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Giulio Bonanome
Unicorni

Learning designer, facilitator and workshopper. 🦄 at http://unicorni.team . Champion @coderdojopd . Long time ago a frontend dev.